Martina di Martinaway

Il racconto di Martina

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A parlarci della sua esperienza di viaggio a Parigi oggi è Martina una ragazza solare, con l’amore per il viaggio e la scrittura. Il suo diario di viaggio si chiama Martinaway, dove puoi trovare i racconti di tutte le sue avventure in giro per il mondo corredati da tantissime foto che esaltano la bellezza dei luoghi e dei paesaggi visitati da Martina.

Il tuo blog mi sembra davvero molto ben curato. Qual è la tua ricetta per proporre contenuti interessanti per gli utenti?
Grazie mille, davvero. Beh, credo che un contenuto interessante sia fatto di opinioni, ma soprattutto di informazioni. È quello che cerco di inserire nei miei post: un giusto mix tra le due cose. Alla fine credo che se qualcuno cerca qualcosa online è per ottenere informazioni pratiche, non solo un diario di viaggio. Poi ovviamente ci sono le fotografie, che credo siano importantissime perché aiutano a dare un’immagine più completa del luogo di cui parlo.

Sei una di quelle persone che prima di partire organizza tutto oppure preferisci andare all’avventura?
Mi piace definirmi un’improvvisatrice pianificata, lo raccontavo anche in un post. Pianifico le cose più importanti e poi lascio il resto in balia del caso, come i momenti di “pausa” o svago vero e proprio. Ovviamente però dipende dalla destinazione: se il mio viaggio dura pochi giorni e ci sono molte cose da vedere, allora pianifico quasi tutto per non rischiare di perdere le cose migliori.

Tra i tuoi tanti viaggi hai fatto tappa a Parigi, qual è l’angolo di questa città che ti ha lasciato senza fiato?
Ammetto di aver visitato Parigi come turista, per questo vorrei tornarci e scoprirla come si deve, questa volta curiosando tra le sue vie senza troppa fretta. Ho adorato la vista da Notre-Dame, secondo me ancora più bella di quella dalla Torre Eiffel, e il quartiere di Montmartre, l’ho visitato una sera e mi ha incantata.

Vista di Parigi

C’è invece un aspetto di questa città che ti ha deluso? Se si, ti va di spiegarci il motivo?
Avevo grandi aspettative sul Louvre, invece mi ha un po’ lasciato l’amaro in bocca. Le collezioni al suo interno sono splendide, ma è talmente grande che a un certo punto non vedevo l’ora di uscire. Forse avrei dovuto concentrarmi su poche opere invece che provare a vederlo tutto. È un errore che non commetto più quando visito un museo.

Non puoi conoscere a fondo una città se non hai assaggiato la cucina locale, qual è la cosa più buona che hai mangiato a Parigi?
Potrà sembrare banale, ma mi sono rimasti impressi un piccolo panificio dal profumo incredibile e le sue baguette. Non ricordo esattamente la zona, ma è stato uno dei primi incontri con il cibo a Parigi, nonché uno dei migliori. I miei compagni di viaggio hanno assaggiato anche le escargot, ma io non ci sono proprio riuscita!

Che idea ti sei fatta dei parigini?
Non ho avuto molti contatti diretti con i parigini purtroppo, ma da quel poco che ho potuto vedere c’è un po’ di tutto: grandi sorrisi e qualche muso lungo. Insomma, un po’ come in tutte le grandi città.

Stai già organizzando il tuo prossimo viaggio? Dove andrai?
Al momento ho in programma solo un weekend in Alto Adige, ma mai dire mai. A volte saliamo su treni o aerei inaspettati. Sono le sorprese più belle.


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