Reggia di Versailles: tour, biglietti d’ingresso e cosa vedere
Giunti fino a Parigi, una visita alla celeberrima Reggia di Versailles, a circa una ventina di chilometri di distanza, è un vero obbligo.
Versailles è oggi uno dei più eleganti, ricchi e sfarzosi palazzi al mondo, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e mèta di milioni di turisti ogni anno.
Versailles, prima di tutto ciò, è il Re Sole. In questa città, ogni cosa richiama Luigi XIV, che personalmente ne ideò il magnifico progetto, ne studiò la realizzazione e ne curò i dettagli più insignificanti per rendere un tributo alla sua figura e, di conseguenza, per farne un simbolo dell’assolutismo e un magistrale tributo al Grand Siècle.
Qualche dato sulla Reggia
Con le sue 2.300 stanze, 67 grandi sale, e oltre 23.000 tra dipinti, sculture e opere d’arte di vario genere, la Reggia di Versailles, rappresenta uno dei luoghi storici più importanti e interessanti al mondo, oltre ad essere tra le più grandi e maestose costruzioni esistenti.
In questa guida, visiteremo – seppur virtualmente – le sale della Reggia di Versailles, e scopriremo insieme anche i giardini e il Grande Trianon.
Ma prima vediamo qualche informazione pratica.
Come arrivare alla Reggia di Versailles da Parigi
Per arrivare alla Reggia di Versailles bisogna prendere la RER C (maggiori info sulla RER) scendendo alla stazione Versailles – Rive Gauche.
Quando si acquista il biglietto bisogna specificare la destinazione, Versailles appunto.
Il costo della RER C da Parigi a Versailles è di:
- €4,05 per gli adulti (11 +)
- €2 per i bambini (4-10 anni)
Le stazioni dove passa la RER C sono:
- Paris-Austerlitz
- Saint-Michel Notre Dame
- Museé d’Orsay
- Invalides
- Pont de l’Alma
- Champ de Mars-Tour Eiffel
In alternativa si può prendere il treno della SNCF (le ferrovie francesi) da Paris Montparnasse e scendere a Versailles Chantiers, o da Paris Saint Lazare e scendere a Versailles Rive Droite.
Prezzi dei biglietti per la Reggia di Versailles
Esistono vari tipi di biglietti, in quanto ci sono differenti cose da vedere.
Orari della Reggia di Versailles
Dal 1 aprile al 31 ottobre (alta stagione)
- Palazzo: dalle 9 alle 18:30 tutti i giorni. Chiuso il lunedì e il 1 maggio.
- I palazzi del Trianon e la Casa di Maria Antonietta: dalle 12 alle 18:30 tutti i giorni. Chiusi il lunedì e il 1 maggio.
- I giardini: sono aperti ogni giorno dalle 8 alle 20:30. Chiudono alle 17:30 il sabato quando c’è lo spettacolo notturno delle fontane. Chiudono alle 18:30 il 14 e 15 luglio.
- il parco aperto tutti i giorni dalle 8 alle 20:30.
Dal 1 novembre al 31 marzo (bassa stagione)
- Palazzo: dalle 9 alle 17:30 tutti i giorni tranne il lunedì.
- I palazzi del Trianon e la Casa di Maria Antonietta: dalle 12 alle 17:30 tutti i giorni tranne il lunedì, che sono chiusi.
- I giardini e il parco: sono aperti tutti i giorni dalle 8 alle 18.
Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale.
Informazioni storiche sulla Reggia di Versailles
Versailles fu acquistata dal padre del Re Sole, Luigi XIII, per ricavarne un modesto padiglione di caccia. Luigi XIV se innamorò sin da bambino e, divenuto adulto, lo elesse come luogo di dimora.
L’habitat naturale, prettamente paludoso e insalubre, non lo scoraggiò e, anzi, ingaggiò i migliori geni dell’epoca che riuscirono a trasformarlo in uno dei più belli giardini del mondo.
L’invidia per la stupenda residenza di Nicolas Fouquet a Vaux-le-Vicomte estremizzò ulteriormente le sue mire ambizionistiche: non esitò, infatti, a far arrestare il suo sovrintendente alle Finanze e a impiegarne i medesimi artisti per l’opera che celebrasse eternamente il suo fascino e il potere, insomma la sua grandeur.
I migliori artisti dell’epoca parteciparono all’opera: gli architetti Le Vau e Mansart, il pittore Le Brun, lo scultore Coysevox, il garden designer Le Notre, l’arredatore Le Boulle, le opere idrauliche furono affidate a Pietro Fancini e il cantore ne fu Moliere, che la definì l’isola incantata.
Per realizzare un capriccio in una vivente celebrazione del suo ego, specchio del suo spirito e del suo gusto, non badò a spese: i costi stimati furono di 400 milioni di franchi, i lavori durarono dal 1661 al 1682 e oltre 30.000 operai ne presero parte.
Ogni vezzo di Re Sole venne esaudito e rimase sempre sordo alle richieste di oculatezza che il ministro Colbert gli avanzava, liquidandolo con un semplice: Le Roi c’est moi.
Qui nulla fu lasciato al caso: gli ambienti furono strutturati di modo da rispecchiarne la centralità del Re Sole, con tutti i locali e i cortigiani (circa 10.000, egoisticamente ben accolti per sentirsi ancora più importante) che gli ruotassero attorno; la giornata era scandita dal rigido cerimoniale, incominciando con il levere terminando con il rito del cocher.
Luigi XIV aveva bisogno di realizzare la “sua” capitale: Parigi era già stata testimone di troppi eventi e, per questo, Versailles fu perfetta. La simbiosi che instaurò con la Reggia fu, a dir poco, viscerale; infatti, soleva ripetere: L’Etat c’est moi. Versailles c’est moi.
Agli occhi dei visitatori contemporanei, Versailles rimane un monumento che non teme paragoni, uno scintillio di opulenza e magnificenza: qui nulla è utile, tutto è apparenza.
Dal 1682, anno in cui Luigi XIV trasferì la dimora regale, fino al 1789 Versailles è stata la residenza dei re di Francia, accogliendo visite di vincitori e vinti, di nobili di toga e di spada, di regine ufficiali e di amanti segrete.
La ricchezza fu davvero ostentatamente manifestata e la pazienza della misera, stanca e affamata plebe traboccò con inaudita violenza e asprezza con i drammatici eventi della Rivoluzione Francese.
Versailles, in seguito, fu testimone di importantissimi avvenimenti come la firma del Trattato di Pace del 1919, del G7 del 1982 e di sedute parlamentari di revisioni costituzionali.
Nonostante tutto, Versailles non può che essere eternamente legata alla radiosa figura del suo ideatore Luigi XIV, di cui quotidianamente ne rispecchia il fasto e lo splendore.
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